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Un vichingo per casa

Tutto senza fili, dal telefonino al computer di casa e con Bluetooth è la nuova tecnologia che promette comunicazioni efficienti, veloci e senza fili tra i mille gadget che circonderanno la nostra vita già nei prossimi mesi.

 

di Romolo Pranzetti

 

C’è qualcosa di nuovo nella tecnologia Bluetooth, anzi, di persuasivo. Siamo nel campo delle comunicazioni mobili, nelle quali le novità si susseguono a ritmo incalzante, e la novità attesa dal progetto Bluetooth (http://www.bluetooth.com, http://www.bluetooth.net) , nato da Ericsson permette l’utilizzo di interfacce radio che consentiranno di collegare fra di loro telefonini, computer, periferiche e qualsiasi apparato fornito di un chip. Immaginiamo di poter usare i nostri computer, connessi con le agende elettroniche, i telefonini e quanto altro, senza dover stendere metri e metri di cavi che si intrecciano e che a volte fanno saltare la connessione. L’aumento delle periferiche, infatti, negli ultimi tempi ha trasformato le nostre postazioni di lavoro in tentacoli, costituiti da cavi aggrovigliati. Già oggi molti mouse e tastiere sono connessi con i raggi infrarossi alle unità centrali dei computer; ma occorre che gli apparecchi in comunicazione non abbiano ostacoli interposti, siano cioè "a vista", e che non siano lontani più di pochi centimetri.

Con la tecnologia Bluetooth tale limitazione sparisce: le onde radio viaggiano tranquillamente anche attraverso ostacoli, come pareti o custodie di computer portatili, e consentono un utilizzo immediato di file e di informazioni. Ad oggi, il prototipo già lanciato dalla Ericsson è un telefonino provvisto di auricolare senza fili, cioè una piccola cosa; ma se si considerano gli sviluppi, c’è veramente da restare stupiti.

Intorno a tale tecnologia, prima del 2000 si erano radunati già più di mille sostenitori, riuniti in un apposito consorzio, fra i quali, giova ricordarlo, ci sono nomi come la Motorola, la Intel, la Microsoft, e che si propongono di rendere diffusa ed efficiente ai massimi livelli tale tecnologia, in modo da applicarla ad infiniti usi, sia di comunicazione mobile, sia fissa. Basta fili nel nostro futuro di telefonia, di internet e di informatica.

 

Cosa possiamo fare con Bluetooth?

Arriviamo in ufficio e abbiamo bisogno di trasferire dei file dal nostro pda (personal data assistant) al computer dell’ufficio: con Bluetooth, il compito si presenta piuttosto facile: non c’è bisogno neanche di aprire la ventiquattrore, e il trasferimento della posta, degli archivi, dei file avviene istantaneamente…

Oppure abbiamo preparato una bella presentazione e i nostri colleghi ce la chiedono: con Bluetooth istantaneamente può essere trasferita nei loro portatili.

Occorre controllare che tutti i client della rete della ditta siano aggiornati; basta passare con il proprio terminale attraverso la selva dei terminali e tutti sono automaticamente e istantaneamente aggiornati.

Imprevisto rientro a casa: messo piede sul pianerottolo, la luce si accende, la porta di casa si spalanca, il riscaldamento entra in funzione, secondo le nostre preferenze. Una volta fra le mura domestiche, il pda seleziona l’agenda di servizio, e dalla sezione affari passa a quella "personale", aggiornando ancora una volta i rispettivi file, controllando anche che non vi siano conflitti fra i diversi impegni in agenda.

I numerosi aggeggi che si trovano in ogni abitazione sono tutti Bluetooth compatibili, e quindi si riconfigurano e si controllano vicendevolmente, in modo da comunicare senza difficoltà.

Questi sono solo alcuni scenari: ci siamo limitati ad accennare a possibili applicazioni Bluetooth in ufficio e a casa: ma qualcosa di simile, forse anche di spettacolare ci si può immaginare in applicazioni sulla nostra prossima automobile, o nei nostri voli in aeroplano (una volta che le competenti autorità aeroportuali accertino la non pericolosità delle onde Bluetooth…) o anche nell’implementazione delle comunicazioni tramite cellulare… che vedremo dettagliatamente (siamo o non siamo in circa 28 milioni gli italiani utenti di questa nuova appendice senza filo?)

Ma cos’è Bluetooth? Innanzitutto, niente denti blu, come il nome sulle prime suggerirebbe. Harald Bluetooth o "Blåtand" è il nome di un re vichingo vissuto in Danimarca dal 910 al 940, dall’aspetto poco nordico, in quanto di carnagione scura, di capelli neri. E siccome la vita di un re vichingo era sostanzialmente dedicata a battaglie e conquiste, neanche re Harald si poté sottrarre a compiti similari: portò la cristianità alla Scandinavia e unificò le regioni norvegesi a quelle danesi: è per questo che la Ericsson ha eretto in Lund, Svezia, una pietra scolpita con incisioni runiche, nel 1994, in debito di riconoscenza : "Ericsson Mobile Communications AB erected this stone to the memory of Harald Bluetooth who gave his name to a new wireless technology for mobile communication – … questa pietra per ricordare Harald Bluetooth che dette il suo nome ad una nuova tecnologia senza fili orientata alla comunicazione mobile…"

Dato ai re ciò che è dei re, un altro sorprendente mistero da svelare è quello che data 20 maggio 1988, relativo alla sigla dell’accordo SIG, letteralmente special interest group, inizialmente costituito da Ericsson, IBM, Intel, Nokia e Toshiba, ma ora giunto a quasi 1500 aderenti, ciascuno molto attivo nel proprio settore: si calcola che il 2002 più di cento milioni di aggeggi presenti nelle nostre case comunicheranno tra loro senza fili grazie a questa nuova tecnologia.

Pensiamo ai telefonini a vivavoce per auto, che saranno sempre più ridotti e che potranno essere utilizzati senza alcuna appendice, alle cuffie per gli stereo, da usare in qualsiasi stanza, senza preoccuparsi delle pareti; pensiamo al collegamento fra apparecchi di registrazione e apparecchi di trasmissione: registrazioni audio, riprese televisive saranno effettuabili senza bisogno di alcun cavo: quali vantaggi per la sorveglianza possono essere immaginati facilmente. Anche hard disk aggiuntivi o memorie di massa come lo zip che usiamo per il nostro computer potranno essere sfruttati in maniera molto più veloce e senza alcun filo in mezzo.
Abbiamo esitato a mettere in rete i computer della nostra azienda, a causa dei lavori in muratura connessi alla stesura dei molti fili? Con questa tecnologia, la rete locale funzionerà anche senza alcun cavo disposto fra più stanze o addirittura fra più piano dell’edificio.

Dicono alla Ericsson: "La tecnologia Bluetooth è stata progettata per trasmettere dati a velocità superiori ad 1 Mbps a distanze superiori a 10 metri. Una tale tipo di comunicazione permette il trasferimento di voce, di dati (incluse le immagini) attraverso diversi apparati Bluetooth. Ognuno di tali apparati può scambiare informazioni con un altro in connessione, per esempio dalla cuffia al proprio cellulare

 

Un’occhiata, magari superficiale, alle specifiche del protocollo Bluetooth, alle sue capacità e alle relazioni fra le sue diverse parti costitutive può essere opportuna. In realtà i protocolli in ballo nella tecnologia Bluetooth sono numerosi, e la caratteristica peculiare è la loro capacità di interagire senza creare problemi, e senza disturbare le comunicazioni esterne. Va detto che alcuni di tali aspetti sono in corso di perfezionamento e di attenti collaudi: a ciò si devono alcuni ritardi per l’immissione nel mercato di tale tecnologia.

L’interoperabilità – parola ormai entrata nel nostro gergo, anche se difficilmente pronunciabile – è il fine ultimo dei protocolli che sono il sostrato della nuova tecnologia: si tratta di consentire a diversi apparecchi che lavorano a distanza di interagire, di attendere un segnale, di attivarsi,di capirsi, di rispondersi quando è necessario… Non tutti i protocolli sono quindi usati contemporaneamente, ma tutti devono essere predisposti e funzionanti.

In concreto, l’architettura Bluetooth è articolata in quattro strati:

Il nucleo protocollare Bluetooth, costituito dal "baseband", dal link manager e dal L2CAP (logical link control and adaptation protocol);
Il protocollo di sostituzione dei cavi: RFCOMM, in pratica il protocollo di emulazione dei cavi seriali;
I protocolli di controllo telefonico
I protocolli adottati, come per esempio il PPP (point to point protocol), il TCP/IP (transfer control protocol-internet protocol), molto noti a chi ha che fare con internet e molti altri che invece hanno a che fare con applicazioni diverse, come la telefonia, ecc.

Come si può intuire, di esclusiva proprietà del SIG Bluetooth, è il primo dei quattro strati citato, che è però rispettoso delle specifiche per le comunicazioni radio: tale strato è quello che deve essere in genere presente nella gestione di qualsiasi applicazione, mentre invece gli altri strati possono intervenire a seconda del caso e della necessità.

 

  1. Il nucleo dei protocolli Bluetooth
  2. Consente il collegamento in rf tra le piconet, che possono essere intese come unità operative essenziali di Bluetooth, a loro volta formate da diversi elementi tutti slaves, e da un solo elemento master: in tale unità è possibile individuare procedure di richiesta, di ricerca attraverso salti di frequenza fra i diversi apparati Bluetooth.Il collegamento può essere di due tipi, SCO, cioè sincrono o ACL, cioè asincrono, e può essere trasmesso in modalità multiplex o in radiofrequenze.

    Ogni collegamento può supportare fino a 16 pacchetti di dati, di cui 4 sono dedicati al controllo, in un contesto di trasmissione fullduplex.

    I pacchetti ACL sono usati unicamente per i dati, mentre quelli sincroni sono utilizzati solo per l’audio o per combinazioni di audio e dati. Opportune procedure di correzione di errore controllano o criptano, a seconda dei casi, la trasmissione. Canali specializzati consentono il transito di differenti tipi di dati: l’audio, per esempio, è relativamente semplice da trasmettere tra due apparecchi Bluetooth.

    Per quanto riguarda la sicurezza, interviene il LMP, link manager protocol: si occupa dell’autenticazione e della criptazione del messaggio attraverso le opportune chiavi.

    Ad un livello più alto, si trova il L2CAP, o logical link control and adaptation protocol, ad un livello asincrono.

    SDP o service discovery protocol è un aspetto cruciale della rete Bluetooth: esso presiede ai "preliminari" per la connessione tra due o più apparati Bluetooth.

     

  3. Protocollo per la sostituzione dei cavi
  4. RFCOMM – in pratica serve a sostituire le interfacce del tipo RS-232 (seriali), consentendo la comunicazione anche con i livelli superiori. L’eliminazione di cavi è però solo l’aspetto esteriore, anche se è quello che può destare maggiore scalpore.

  5. Telefonia
  6. A livello di telefonia, le novità sono quelle più ambite, probabilmente. Il protocollo a ciò adibito TCS BIN – telephony control protocol – binary: telefonia mobile, fax e modem possono così essere controllati attraverso gli AT-commands di cui al diagramma generale sopra citato.

  7. Protocolli adottati - ir e rf

Bluetooth supporta i protocolli tipici di internet e quelli della trasmissione senza cavi (WAE – wireless application environment): merita citare il PPP sia per internet che per le reti locali, il TCP/IP, tipici di internet e con accesso indipendente dal sistema operativo.

OBEX è invece l’object exchange protocol e consente lo scambio di oggetti: tale protocollo mutua in qualche modo le sue specifiche dalla trasmissione a raggi infrarossi e le potenzia.

In effetti, le due tecnologie (infrarossi e radiofrequenze) per il momento sembrano destinate a convivere e a supplirsi a vicenda, nell’interesse degli utenti. La semplicità d’uso e la velocità dei raggi infrarossi sembrano far preferire questa tecnologia; infatti Bluetooth deve perfezionare la soluzione ai problemi di collegamento e soprattutto d’interferenza con elettrodomestici abbastanza popolari, come i forni a microonde, in particolare in alcune nazioni. Inoltre, alcune forme di allarme vengono da enti aeroportuali, preoccupati per eventuali interferenze. Per tali motivi, le ricerche continuano.

OBEX si pone con le stesse funzionalità del protocollo http, ma lavorare in maniera più efficiente e parimenti consente di navigare nei file e nelle cartelle anche a distanza.

WAP, infine, wireless application protocol, ci porta al mondo dei cellulari e dei terminali senza fili che si avvicina a internet. Bluetooth potenzia a questo scopo le modalità di sincronizzazione, necessarie agli scambi di dati tra pim (personal information manager) ecc. e al loro trattamento.

Infine, Bluetooth potenzia la telefonia nei tre aspetti di chiamate in voce, di scambio di tipo "walkie-talkie" e di connessione cellulare, aspetti questi che dovrebbero garantire il successo della tecnologia in paesi come l’Italia, in cui la telefonia cellulare ha visto un insospettato successo rispetto a paesi più avvezzi alla tecnologia leggera.

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