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La "Britannica" gratis non ha retto al successo

di Romolo Pranzetti

 

L’Enciclopedia Britannica con i sui 32 volumi cartacei, anche su internet è considerata molto autorevole. Fino al 18 ottobre 1999, l’accesso e la consultazione del sito era a pagamento, poi la svolta. Anziché solo un sito di riferimento culturale, l’enciclopedia diventa un portale gratuito e ben 12-15 milioni di utenti, secondo le stime della Media Metrix, provenienti soprattutto dai paesi anglofoni, lo prendono d’assalto, provocandone il blocco. Da qui la chiusura del sito per una manutenzione durata due settimane.

A volte il troppo successo fa male. Ora che il sito si è provvisto di un nuovo server, una visita, considerata la gratuità, è quasi d’obbligo: http://www.britannica.com .

Innanzitutto, cos’è un portale? Il termine si riferisce in genere ai motori di ricerca, che oltre ad offrire l’accesso ad archivi di pagine internet più o meno ricchi, permettono anche di seguire le ultime notizie, l’oroscopo, gli aggiornamenti sportivi, e persino di fare acquisti. Il concetto di portale è una delle promesse di internet ancora non decaduta (come è invece successo per i canali, che dovevano far trovare sul computer dell’utente gli aggiornamenti da lui preferiti). Il portale si propone di rendere più facile la navigazione attraverso il divertimento, l’informazione e l’interattività. Uno dei portali di maggior successo è il sito Disney.com, ma anche i motori di ricerca Lycos.com, Yahoo!.com, Excite.com, ecc. possono vantare un numero notevole di visitatori. Visto il successo nei paesi anglosassoni, i portali sono stati istituiti anche in Italia: fra i casi più attuali merita citare quelli di Kataweb.com e di SuperEva.com.

Ora anche l’Enciclopedia Britannica ha pensato bene di non dare solo gli articoli del suo repertorio, ma di fornire anche link pertinenti ad essi; non solo, offre anche le ultime notizie ed approfondimenti abbastanza esaurienti.

 

 

Come si può vedere dalla schermata, Britannica.com si presenta con una copertina all’insegna dell’attualità, con particolare riferimento ai temi della scienza, della cultura e delle arti, fornendo anche un patrimonio iconografico notevole.

La finestra di ricerca in alto consente di andare immediatamente all’articolo che interessa: basta digitare la parola e cliccare sul bottone "Find". Poi sotto il titolo, sulla sinistra abbiamo gli argomenti per ognuno dei quali viene offerta la possibilità di attingere agli articoli direttamente, oppure, secondo le preferenze dell’utente, ai link ritenuti più autorevoli. Per esempio, se si sceglie Arts-Music, si potranno consultare la definizione e successivamente gli articoli relativi, i diversi sotto argomenti, oppure avere a disposizione link opportunamente recensiti e graduati secondo la relativa pertinenza, nella colonna "I migliori siti web".

Collegamenti sono mostrati per libri sull’argomento, per le riviste, e per il Dizionario Merriam Webster. La colonna di destra offre riferimenti agli argomenti correlati sia nella rete che nel mondo reale.

Britannica.com offre anche la possibilità di sottoscriversi per la ricezione di un’e-mail periodica.

 

Ovviamente non tutte le pagine sono organizzate nella stessa maniera: se le pagine della musica si presentano prevalentemente testuali, quelle della scienza invece sono illustrate con bellissime fotografie, sempre nel rispetto di un equilibrio e di una eleganza ammirevoli.

Ma le sezioni della Britannica sono numerose e il visitatore può fare esperienze culturali di diverso tipo: una delle iniziative da segnalare può essere il TEAMS, Traveling Exibits At Museums of Science, che offre un notevole livello di interattività, chiedendo in più forme la collaborazione non solo del singolo utente, ma anche della sua famiglia.

 

La "vecchia" Enciclopedia Britannica (ha per l’esattezza 231 anni), per il settore notiziario si avvale della "Washington Post", ed è aperta anche al contributo degli sponsor nelle pagine pubbliche, mentre si prefigge di mantenere libere da qualsiasi striscione pubblicitario le pagine dedicate a scuole ed università.

Se il lancio gratuito della Britannica si è rivelato un incubo che la ha indotta ad sosta forzata, tuttavia, anche l’edizione a pagamento poteva vantare un altissimo numero di visitatori. Nel mese di settembre, si stima infatti che avesse totalizzato qualcosa come un milione, unmilioneduecento mila visitatori.

La liberalizzazione degli accessi e la ristrutturazione del sito secondo i canoni di un portale già autorevole e ad indirizzo culturale, consentiranno, secondo i progettisti, di avere un riferimento da non trascurare, oltre che un punto di partenza per l’esplorazione del web.