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Quella sera in chat con D’Alema
Il 7 marzo ho chattato con D’Alema. Mi spiego: non è stata una vera chat e non è stata neanche un’esperienza molto esaltante, però la sensazione di partecipare a una specie di evento auspicato, la percezione che finalmente un nostro presidente del consiglio si mostra interessato e preparato ad un fenomeno che finora i governi nostrani hanno ignorato, insomma, la videoconferenza di D’Alema è stata un po’ come l’anteprima del vertice di Lisbona basata sulla tecnologia dell’informazione, e anche l’occasione per l’annuncio del "Portale Italia", che susciterà perplessità e anche discussioni. Il 7 marzo mi sono collegato alle 19 al sito Puntoit.org e ho chiesto una password, che mi è subito arrivata via e-mail. Non si trattava di una chat qualunque, ma di una "interNetvista", con interventi "esterni", filtrati dai moderatori. Inserita la password, ho potuto anch’io inviare le mie domande: c’era anche la possibilità di votare le domande degli altri partecipanti, ma per qualche strano gioco, UN MOMENTO DELL’INTERNETVISTA A D’ALEMA, IL 7 MARZO 2000, SU PUNTOIT.
alcune domande avevano un sacco di punti, altre sparivano letteralmente dopo poco, altre ancora non arrivavano neanche all’onore dello schermo. Poi c’era il "filtro umano", e dopo l’introduzione e l’esposizione di alcuni esperti, Carlo Massarini ha cominciato ad esporre alcune delle molte domande presentate dal pubblico che seguiva da internet la videoconferenza. I redattori di Punto Informatico, il quotidiano basato su internet ( www.punto-informatico.it) giudicano l’esperienza proposta da Punto.it frustrante e addirittura inferiore alle possibilità che la società Diotima avrebbe potuto fornire: sarebbe bastato un portatile per consentire a D’Alema di seguire tutte le domande degli intervenuti, senza bisogno di filtri, e tale effetto si è avuto nonostante D'Alema avesse chiesto già nei giorni precedenti un minimo di interattività.Scrive testualmente Luca Schiavoni: "La realtà virtuale ieri sera ricordava tanto la più banale "realtà italiana": promesse non mantenute, tecnologie mal sfruttate, potenzialità bloccate per motivi ignoti o sui quali è probabilmente meglio non indagare. Note positive? Diotima ci ha raccontato che nei messaggi giunti non c'era nessun insulto o parolaccia. Sono lontani i tempi di RadioParolaccia, ma quella era solo la radio (e tanta libertà di parola). Ora c'è Internet e la filtrodemocrazia elettronica". Più di recente, il 29 marzo, il presidente D’Alema ha partecipato a un’altra videoconferenza organizzata da "La Stampa" con la quale egli ha praticamente risposto ad una serie di e-mail cui il primo ministro ha risposto direttamente sulla tastiera del suo computer. Domande e risposte sono state conservate online nel sito web del giornale torinese ( http://www.lastampa.it/Redazione/Ultima/Redazione/Menu/Principale/forumelezioni.stm) dove si può trovare anche il resoconto del forum – 4 aprile - con Emma Bonino (http://www.lastampa.it/Redazione/Ultima/Redazione/Menu/Principale/bonino.stm) . Be’, speriamo che tali forme di democrazia diretta o quasi proseguano anche dopo le elezioni. Sia da parte del governo sia dell’opposizione.
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