Dinghy, un gommone per navigare più sicuri




 

 

Home

Indice articoli


 


Links

 

 

 


COMUNICAZIONE ONLINE
MEDIA EDUCATION

 

Un libro utile per
 insegnanti e non:

Cooperazione online

 

Esploriamo un sito… archeologico

di Romolo Pranzetti

"Le navi romane a Pisa": http://www.navipisa.it/ , veramente un sito archeologico, in quanto contiene materiale risalente al periodo romano; esso è raggiungibile anche dal sito del Comune di Pisa, come pure dalla home page del quotidiano "Il Tirreno". L’evento merita un link…

Come noto, nel dicembre del 1998, durante i lavori per la realizzazione del nuovo centro direzionale della linea tirrenica delle FS, sulla Pisa - Genova, furono trovati i resti di una diecina di navi subito attribuite al periodo romano, perfettamente conservate, a causa dell’acqua, anche se in fragile legno. Furono organizzati convegni, visite guidate, e quindi allestito il recupero, attraverso due fasi: la copertura delle navi con uno strato di vetroresina e il trasporto nella località del restauro.

La scoperta è importante, troviamo scritto nelle pagine del sito, in quanto permette di vedere sotto una luce nuova la fisionomia del paesaggio antico della città di Pisa, le sue strutture portuali fino ad oggi sconosciute e di conseguenza di tracciarne la storia dei traffici commerciali dagli ultimi decenni del I sec. a.C. al V sec. d.C. Dalle fonti storiche emergeva l’immagine di una città sorta a ridosso di un complesso sistema lagunare costiero, con la presenza di due fiumi l’Arno e l’Auser, di canali e corsi d’acqua minori.
Le indagini sul terreno hanno dimostrato la presenza di un sistema di canalizzazione pertinente alla centuriazione romana. Quartieri portuali riferibili fin dall’età arcaica. erano stati rinvenuti nella zona di San Piero a Grado, presso la foce dell’Arno; un secondo porto di epoca tardo-ellenistica con relativo insediamento è stato individuato alla periferia settentrionale di Livorno, nell’area detta Gronda dei Lupi.
Una vaga notizia di un "porto delle Conche" formato da un ramo secondario dell’Auser, di cui non abbiamo l’esatta ubicazione, viene fornita dalle Istorie Pisane di Raffaello Ronciom. Gli attuali rinvenimenti consentono ora d’impostare su dati più certi l’identificazione del porto urbano di Pisa.
I dati in nostro possesso ci portano, al momento, ad ipotizzare l’utilizzo del porto dal V a.C. al V sec. d.C. in efficace coincidenza con il tracollo del sistema urbano romano.

Queste ed altre utili informazioni le troviamo attingere dal sito, ma non basta: un’infinità di notizie, di fotografie, di testimonianze: non si può trattenere l’emozione di fronte a reperti come anfore olearie e vinarie in ottime condizioni, monete, oggetti domestici, parti di alberi navali con cime ben identificabili. Il sito è articolato, ben composto, si avvale anche della tecnica della realtà virtuale per mostrare la zona archeologica e alcuni importanti reperti.

 

 

L’altro sito relativo all’evento è ospitato nelle pagine del "Tirreno Internet": http://www.iltirreno.kataweb.it/iltirreno/nonquotidiano/navipisa/virtual.htm ed è rivolto più direttamente ad illustrare la mostra allestita all’Arsenale, con i prodotti trovati all’interno delle navi stesse. Esso lascia parlare le immagini, in un suggestivo omaggio.