Dinghy, un gommone per navigare più sicuri




 

 

Home

Indice articoli


 


Links

 

 

 


COMUNICAZIONE ONLINE
MEDIA EDUCATION

 

Un libro utile per
 insegnanti e non:

Cooperazione online

 

 

Come sogneresti una pubblicità telefonica?

di Romolo Pranzetti

La pubblicità delle compagnie si contraddistingue a volte  per atteggiamenti irreali e a volte snobistici

“Come vorresti che fosse il futuro?”, ci chiede Telecom (www.telecomitalia.it) , e certamente indovina un’altra importante campagna pubblicitaria. Quando dico “indovina” , non dico che mi piaccia: in effetti, come non piace a me, non piace neanche a molti altri. Devo riconoscere che a molte persone piace, e che ad ogni modo fa discutere, fa parlare di Telecom e in questo modo raggiunge l’obiettivo, un po’ come faceva Toscani con le sue provocatorie campagne quando lavorava con Benetton. I miliardi spesi per Marlon Brando, Woody Allen, Nelson Mandela e per le fotografie di Jurgen Teller, può darsi che tutto sommato siano ben spesi e che alla nostra compagnia telefonica fruttino ulteriori introiti.

SEQUENZA DALLA RETE DI PUBBLICITA' MILIARDARIA

 

Personalmente ho accennato di non gradire molto questa campagna, soprattutto nella versione per la carta stampata e in quella murale. Il perché è presto detto: le fotografie, a volte splendide, messe a contrasto in intere paginate sui settimanali nazionali o sulle mura delle nostre città, a me spesso danno un’impressione deprimente del futuro: speriamo che così non sia, fanno subito sperare.

E quindi speriamo che non esista più la compagnia che di tale futuro deprimente si fa promotrice.

Forse semplifico un po’ troppo, ma ho constatato che non è solo una reazione personale, anche conoscenti con cui mi sono confrontato hanno ricavato una eguale reazione istintiva.

Quanto all’etica ricavabile dagli spot dei tre grandi personaggi, essa è abbastanza variegata, e quindi ce n’è per tutti i gusti: se Woody Allen vede con terrore un futuro esagerato, che giunge in aspettato e al di là delle normali misure preventive, tipo il mutuo o il matrimonio e invece Brando spera proprio di esserci, perché la farfalla che si libera dalla sua mano-bruco non può essere che foriera di immensi pregressi, si ha in realtà la tipica prova del bicchiere pieno a metà che per gli ottimisti è mezzo pieno e per i pessimisti è mezzo vuoto. Chi si contenta gode, e chi ha miliardi è libero di spenderli come gli piace.

Sul sito web, la pubblicità – con la domanda sul futuro - è interattiva e chiede ad ogni internauta di dire la propria in 20 parole sul futuro possibile. Più la risposta è strana, ovviamente, più è gradita.

IL LOGO DI BLU.COM

E avrei detto tutto, sennonché viene anche da confrontarsi con altre strambe campagne pubblicitarie che i gruppi, che in borsa vengono etichettati come “tmt” (tecnologici e telefonici in generale), stanno adottando: si veda Virgilio (www.virgilio.it), ottimo motore di ricerca, pubblicizzato con tutt’altri argomenti, o Blu, dove gli spermatozoi vanno alla ricerca del futuro – azzurro - che non c’era, (ma cosa c’entra la telefonia?) o ancora la Megan Gale in versione “Ritorno di Indiana Jones”, salvata a distanza da un ragazzino per conto della Omnitel (www.omnitel.it), eccetera.

Un po’ più pertinenti, anche se diversamente spiritose, appaiono le campagne di Wind (www.wind.it), Tiscali (www.tiscalifreenet.it) e Infostrada (www.infostrada.it).