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Un libro utile per
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Tebio
or not Tebio? informarsi è il problema
di Romolo
Pranzetti
Gli organismi
modificati geneticamente, in maniera più o meno subdola, stanno
facendo la comparsa sulle nostre tavole. Quale tipo di consapevolezza
esiste in Italia?
Prima mostra
convegno internazionale sulle biotecnologie a Genova, e prime grosse
polemiche sull’argomento, in Italia, tra fautori e tra oppositori
delle ricerche e delle sperimentazioni in proposito.
Nei giorni immediatamente precedenti il convegno, era uscito anche in
Italia il libro dell’esperto del MIT, Lester C. Thurow, La
costruzione della ricchezza, edito da Il
Sole 24 ore,
sostenitore della necessità, anzi della improrogabilità dell’adozione
della diffusione delle biotecnologie, al di là di ogni ragione
ideologica, o di religione.
Secondo
Thurow, inoltre, la ricerca va compiuta – per così dire – a
livello decentrato. In realtà, alcuni paesi europei per la ricerca
scientifica spendono poco o nulla, ciò non farà che approfondire il
gap esistente fra Europa e Stati Uniti.
A Genova, tali temi sono stati affrontati dalla
mostra convegno, in cinque articolazioni diverse. Le citiamo dal sito
http://www.fiera.ge.it/tebio2000
:
 | Cura
della salute, |
 | Agroalimentare,. |
 | Ambiente, |
 | Informatica
biologica, |
 | Lo
sviluppo di nuove imprese biotech. |
In
realtà il dibattito su questi temi è stato messo un po’ in ombra,
a livello di opinione pubblica, dalle proteste e dalle manifestazioni
che hanno coinvolto, in alcune giornate del convegno, diverse migliaia
di persone appartenenti a varie organizzazioni, e che hanno anche
prodotto, in alcuni scontri, una ventina di contusi.
A
livello di internet,il problema delle biotecnologie è abbastanza
sentito, soprattutto a livello internazionale. Il sito Genetically
Manipulated Food News: http://www.home.intekom.com/tm_info/index.htm
contiene 2900 articoli in 217 file, 1017 link ad altrettanti siti
indicizzati e quasi 6000 schede di riferimento ad informazioni alle quali attingere, sia per documentarsi e
informarsi, sia per farsi un’idea. In Italia, prevalgono i siti
delle organizzazioni e delle associazioni contrarie alle
biotecnologie.
“Oggi,
per la prima volta nella storia della vita, esiste la possibilità di
intervenire sugli organismi viventi non più attraverso il naturale
processo riproduttivo, ma alterandone l'identità genetica in
laboratorio (OGM). Questo rende possibile creare esseri viventi con
caratteristiche stabilite arbitrariamente, e superare la barriera tra
le specie con la produzione di chimere, esseri che fondono i caratteri
di due o più specie diverse: la manipolazione genetica permette di
inserire in un organismo geni provenienti da qualsiasi altro organismo…”
Questa citazione è tratta dal sito del Comitato sicurezza alimentare,
http://www.rfb.it/csa/links/ogm.htm
sufficientemente ampio e ricco di link organizzati in diverse
categorie. Esso, in italiano, consente di avere una panoramica delle
opinioni correnti sul
tema.
A
livello di iniziative locali, merita di essere segnalata
l’iniziativa dei Comuni antitransgenici, la cui lista si va
allungando: http://www.rfb.it/comuni.liberi.ogm/default.htm.

IL
LOGO DEI COMUNI ANTITRANSGENICI
Per
chi voglia approfondire l’argomento, nella rete italiana esistono un
paio di siti da cui partire per farsi un’idea delle tematiche
collegate all’argomento: il dossier del Sole 24 ore:
http://www.ilsole24ore.it/radiocor/preconmin/lug99dos/
costituito di alcune pagine che affrontano il problema da diversi
punti di vista; c’è poi il dossier di Stradanove, anch’esso
abbastanza articolato e documentato: alcuni documenti accessori
possono essere scaricati dal sito, per avere ulteriori documenti: http://www.stradanove.net/news/testi/novita-00a/nmnd1702003.html.
Si
occupano delle problematiche anche la Legambiente: http://www.legambiente.it/news2000/biotecnologie4.htm
, il Centro Sisfo:
http://www.sisfo.it/Boll_qualita/ott99/orggenmod.htm,
e gli Amici della Terra (Lombardia): http://www.adtmetropoli.it/ogm.htm
con documenti sia cartacei, sia disponibili direttamente in rete.
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