Se
anche il virus bussa due volte
di Romolo
Pranzetti
Non
aprite quell’allegato, se volete che il vostro sistema
sopravviva ai nuovi attacchi virali…

Lettere d’amore o no, la posta elettronica oggi
è sotto minaccia di attacchi virali sempre più frequenti e sempre
più potenti. Come difendersi?
Prima di tutto la posta elettronica in sé non
trasmette virus, in quanto è di solito in formato testuale e quindi
non può neanche trasmettere macrovirus.
Però… detto questo, bisogna stare attenti,
perché il funzionamento dei virus diffusi via e-mail è subdolo e si
serve delle rubriche di indirizzi dei singoli malcapitati per
infilarsi in maniera insidiosa nella posta dei corrispondenti amici,
che possono non sospettare di allegati
eseguibili provvisti di virus. Il pericolo è infatti nell’allegato
al messaggio vero e proprio, sia che sia un eseguibile (suffisso .exe),
sia che sia uno script in Visual Basic (.vbs).
Con tali allegati virali, il client di posta
elettronica più colpito sembra proprio Outlook Express, fornito dalla
Microsoft insieme ad Internet Explorer. Per tali ragioni la Microsoft
ha promesso una versione indenne da tali infezioni.
La società Sophos Anti-Virus avverte che il
nuovo virus è difficile da individuare, perché si introduce nei
computer con un messaggio dal nome ogni volta automaticamente diverso.
I primi danni li ha fatti già negli Usa, distruggendo documenti e
immagini: una traccia, peraltro subdola sono le lettere nella
linea del titolo “Fw”, che in un client identificano l’email
inoltrata e in effetti, una volta che il virus viene attivato aprendo
il file allegato .vbs (ripeto: si tratta di uno script di Visual
Basic) ha colpito un utente, si “autoinoltra” a tutti i
corrispondenti di cui trova tracce nella rubrica: diffidenza, quindi:
non accettate vubiesse neanche da persone conosciute!