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Stream,
prossimo futuro
di Romolo
Pranzetti
Zapman e Webman entrano in
casa e si recano in due stanze diverse. Difficilmente comunicano tra di
loro. Zapman, l'uomo dello zapping, si sdraia sul divano in salotto, ha
la sua trasmissione preferita, negli intervalli pubblicitari talvolta
adopera il telecomando, ma complessivamente il suo atteggiamento è di
tranquilla soddisfazione sia davanti alla partita, sia davanti agli
episodi in serie che non vuole perdere per nessun motivo. Se è stanco,
il televisore gli concilia addirittura il sonnellino, e non c'è proprio
niente di male.
Webman, il navigatore internet, avvia il suo computer, lancia il client
di posta elettronica, e si dà un ordine mentale constatando che le cose
da fare hanno bisogno di un certo ordine; insomma deve stare ben
sveglio, deve controllare che tutte le componenti del sistema siano in
funzione, cioè non in conflitto. Deve decidere se elaborare prima le
risposte alla posta elettronica o lanciare il database, e infine inizia
la navigazione vera e propria nella quale deve portare a termine una
ricerca, e poi trova anche il tempo di scambiare quattro chiacchiere.
Per pochi minuti, sullo schermo del suo computer, dà anche una
sbirciata a qualche programma tv in corso, ma per ora sceglie di fare
altro.
Il comportamento di Zapman, l'uomo televisivo, e Webman, l'uomo
informatico, è schematizzato e banalizzato, e sembrerebbe davvero che
tra i due personaggi non ci sia niente in comune, almeno per ora. In
effetti, ricerche a più voci dimostrano che sono due tipi distinti, sia
per genere, sia soprattutto per generazioni, e difficilmente sono
destinati ad incontrarsi e tanto meno a fondersi.
In futuro, quando i due media - tv e computer - saranno una sola cosa e
tastiere a raggi infrarossi consentiranno navigazioni internet dalla
poltrona del salotto, la situazione dovrà per forza cambiare. Allora
configurare un browser internet, e tanto più usare il computer,
diventerà facile e veloce come usare il telecomando e allora... avremo
Zebman, cioè la fusione tra Webman e Zapman. Sarà un personaggio a due
facce in cui un lato prevarrà sull'altro a momenti alterni, un po' come
come il dottor Jekill e mister Hyde di ottocentesca memoria.
Per ora, questa ipotesi è prematura. Ma c'è chi lavora per arrivarci,
e lavora sodo. In Italia c'è Stream, una società del gruppo Telecom
che su internet ha già parecchi siti tematici e che sulla televisione
intende scommettere con serietà.

Video service provider
Per saperne qualcosa di più, abbiamo parlato con rappresentanti della
società che ci hanno illustrato i vari settori nei quali si sta
impegnando questa società, interessi che oltrepassano la televisione, e
che riguardano i viaggi, la moda, i giochi, fino ad arrivare allo
shopping on-line.
Ciò è inoltre manifestazione precisa di scelte ormai consolidate.
Stream utilizza diverse pagine internet per proporre servizi che hanno a
che fare con le attività descritte, servizi che la caratterizzano come
video service provider (conduce cioè operazioni di ricerca e di
acquisizione nel campo dell'audiovisivo), ponendosi cioè fra il content
provider (Stream non può istituzionalmente produrre programmi in
proprio, almeno fino ad ora) e l'utente finale, che può esprimere sullo
schermo del computer le proprie preferenze e le scelte per le quali è
disposto a pagare. Stream inoltre sta preparando una piattaforma di
attività per il futuro, quando, e se, tutte le città d'Italia saranno
cablate.
Infatti alla home direct tv (televisione diffusa casa per casa dal
satellite), Stream dichiara di preferire il cavo in quanto ciò
consentirebbe quell'interattività che caratterizza sia gli scambi
educativi che quelli commerciali. In un'intervista a
"Mediamente" il direttore generale di Stream Giovanni Pomella
ha dichiarato che Giunti Multimedia sta lavorando a un canale
monotematico per corsi di lingua inglese, e che una volta sperimentato
il valore del metodo e il successo della proposta, potranno essere
sviluppati altri canali e programmi nel settore educativo.
Siamo nel campo della tv, e converrà restarci. Stream infatti potrà
sviluppare la sua attività anche in altri settori quando avrà messo in
grado l'utente di rispondere alle sollecitazioni del venditore di
informazioni o di articoli commerciali utilizzando almeno un telecomando
e un "set top box", ovvero un decodificatore
"intelligente".
La "web tv", cioè l'accesso a internet tramite la
televisione, non è caro solo alla Philips, che tende a fare a meno del
computer per consentire l'accesso alla posta elettronica la navigazione
a costi particolarmente vantaggiosi. C'è anche, però, chi vorrebbe il
contrario, cioè utilizzare i canali televisivi per far arrivare più
velocemente di oggi dati sul pc.
Pensiamo al solito Bill Gates che non per nulla ha messo le mani su
aziende come WebTv e MSNBC, sborsando centinaia di milioni di dollari;
pensiamo alla CNN che è in grado di mostrare spezzoni video a corredo
delle proprie notizie e pensiamo all'esperienza inglese, e anche a
quella francese di Canal plus che guarda con interesse enorme
all'Italia.
Stream, insieme con Telecom, segue con attenzione tutta questa
evoluzione nel campo delle telecomunicazioni. Gli sviluppi da qui al
duemila, nel campo dell'intrattenimento, dell'informazione e
dell'educazione, saranno formidabili. Abbiamo già l'esperienza di
Telepiù (film e sport): il futuro della televisione a pagamento è
collegato con i canali tematici; occorrono infatti spettatori davvero
interessati perché siano disposti a pagare un compenso pur di accedere
a un programma o a un servizio, con la comodità di poterne usufruire in
qualsiasi momento del giorno o della notte.
Ma educazione a parte, Stream si occupa di "aree forti" che
già da ora propone anche in internet: i viaggi, lo shopping, i giochi,
la moda, oltre alla televisione. Per questa, Stream, in una realtà come
quella italiana, abituata a una tv via etere gratuita e generalista, è
in grado di vendere i programmi di 22 emittenti televisive, e di 40
stazioni radio, trovando in internet uno strumento per creare il profilo
del compratore ideale di oggi, e soprattutto di domani. E' così che
Stream si muove verso la vod: video on demand, cioè verso l'acquisto da
parte dello spettatore di quelle trasmissioni che vuole vedere. Inoltre,
il nostro "creatore di palinsesti" potrà rispondere al
programma dapprima con un'interattività "virtuale", che gli
consenta appena di scegliere fra due diverse proposte, e successivamente
attraverso una di tipo più autentico, partecipando quasi alle fasi
dello sviluppo del programma.
Ma educazione a parte, Stream si occupa di "aree forti" che
già da ora propone anche in internet: i viaggi, lo shopping, i giochi,
la moda, oltre alla televisione. Per questa, Stream, in una realtà come
quella italiana, abituata a una tv via etere gratuita e generalista, è
in grado di vendere i programmi di 22 emittenti televisive, e di 40
stazioni radio, trovando in internet uno strumento per creare il profilo
del compratore ideale di oggi, e soprattutto di domani.
E' così che Stream si muove verso la vod: video on
demand, cioè verso l'acquisto da parte dello spettatore di quelle
trasmissioni che vuole vedere. Inoltre, il nostro "creatore di
palinsesti" potrà rispondere al programma dapprima con
un'interattività "virtuale", che gli consenta appena di
scegliere fra due diverse proposte, e successivamente attraverso una di
tipo più autentico, partecipando quasi alle fasi dello sviluppo del
programma.
Per avere a disposizione una scelta di programmi il più ampia
possibile, la società ha una filiale negli Stati Uniti - Stream USA -
che cura lo studio di programmi da riproporre sul nostro mercato.
Nel sito internet italiano, "stream intv", un programma java
provvede a interrogare il visitatore e a raccogliere i suoi gusti e le
sue preferenze in fatto di proposte televisive. Fatto questo, una
"mail tv" verrà recapitata tutti i giorni al potenziale
utente, nella quale i programmi tv preferiti verranno presentati con
giorno, ora ed emittente giusta. Ma non basta: "trovaintv"
consente di fare ricerche su temi specifici, utilizzando diverse chiavi
di ricerca, i cui risultati vengono sintetizzati in una scheda breve ma
attraente.
Altri settori, come i viaggi, vengono illustrati attraverso "canaleviaggi"
in forme intuitive e accattivanti: vi sono le proposte esotiche, le
città misteriose, gli itinerari per i week end e anche i giochi con
questionari a scelta multipla.
italia@puntodoc propone le scelte
degli esperti del "Gambero rosso" nei diversi settori, della
cucina, dell'artigianato e della moda, suddivisa in tre settori: alta
moda, pret-à-porter, special del mese.
"Stream ingame" vuole essere il punto di riferimento per tutti
gli appassionati di giochi in rete. Nel sito è già presente un
catalogo di giochi abbastanza ricco, dalla simulazione al gioco di
ruolo, oltre ai classici da tavola. Ma quella del gioco vuole essere una
costante: attraverso il gioco, Stream desidera legare l'utente alle
varie aree tematiche, un po' come abbiamo visto per i viaggi.
Inoltre, l'attività di questa società utilizza i canali push di
Microsoft Internet Explorer 4 come vettore di informazioni costantemente
aggiornato. Così, oltre il 40% degli utenti internet italiani,
potenzialmente, può accedere alle novità semplicemente utilizzando un
programma di navigazione internet.
Abbiamo descritto la filosofia e l'attività di Stream, in quanto le sue
proposte affrontano una problematica molto attuale, quella della
"convergenza", cioè della disponibilità di tecnologie
multimediali sempre più integrate rispetto a quelle
"specializzate" oggi in uso, e dell'emergere di un utente di
computer nato intorno al 1978 (Zebman?) che non potrà non essere anche
spettatore televisivo e soprattutto consumatore.
Per ora questa azienda italiana sta ponendo le basi della propria
attività futura, quando le fibre ottiche, o doppini di rame a
compressione adsl (asymmetrical digital subscriber line) con velocità
fino a 6 megabit al secondo, permetteranno un uso di internet meno
limitato e la ricezione di centinaia di canali televisivi digitali. Un
futuro più vicino di quanto non sembri.

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