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A distanza per
studiare con lode
L'Università online cresce,
anche se in Italia più lentamente che altrove. Si offrono così nuove
opportunità per giovani studenti e lavoratori.
Quattro
cardini per la "linea"
Dalla Open
University alla Online University
Come ti
erudisco il telepupo
E il catalogo è questo
The virtual Campus is here

n. 40 - novembre 1998
di Romolo
Pranzetti
Flessibilità, individualizzazione, economicità, efficacia. Sono i
quattro cardini ai quali fondamentalmente i promotori di corsi di
formazione a distanza mirano per promuovere le proprie iniziative e –
bisogna aggiungere – per scavalcare la concorrenza. Perché anche di
questo si tratta. Il fenomeno è ancora agli inizi, ma già si cominciano
a vedere i segni della lotta per la sopravvivenza o nei casi migliori per
la supremazia di un’iniziativa sull’altra.
Ovviamente le forme di concorrenza in nome dei quattro cardini la fanno
soprattutto le università e gli istituti che hanno alle spalle una certa
tradizione e una base economica solida.
Ma vediamo ciascuno dei quattro cardini.

Quattro
cardini per la "linea"
Flessibile dovrebbe essere l’insegnamento a distanza svolto
attraverso internet, in quanto dovrebbe consentire ad ogni
"alunno", in genere maggiorenne e fornito di un reddito di
lavoro, di ritagliarsi aree di proprio gradimento nel corso della
giornata, in cui approfondire gli argomenti di studio, da affrontare sia
con manuali cartacei, sia con manuali da scaricare dalla rete. Flessibile
il tempo quotidiano da dedicare, flessibile il piano di studi, flessibili
i ritmi con i quali le risposte ad eventuali quesiti devono essere
"spedite" al tutor.
Individualizzata, in quanto l’educazione a distanza si rivolge ad
uno studente in grado di scegliere un percorso educativo confacente, nella
fiducia che un tutor sia sempre in grado di venire incontro ai dubbi, alle
perplessità, alle incertezze che possono assalire soprattutto lo studente
solitario, magari non più abituato alle sottigliezze scolastiche dei
libri di testo. Lo studio poi può essere svolto di giorno, la sera, di
notte, la domenica, d’estate: a proprio piacimento, insomma e c’è
sempre un’e-mail cui rivolgersi nelle emergenze.
Economico, in quanto il corso di studi a distanza prescinde da
costi di spostamento, di immatricolazione, da spese fisse e variabili,
come da altri infiniti balzelli che anche le università statali
impongono. Molte università online quale forma di incentivazione
noleggiano addirittura i computer portatili o le linee per consentire di
seguire i corsi agli studenti che abitano più lontano dalla sede
universitaria. Altre istituzioni offrono gadget di natura varia, o sconti
su "prodotti da campus" più o meno superflui.
Sul piano dell’efficacia, per ora non abbiamo campioni vasti
su cui verificarne la veridicità. Anzi, molte istituzioni alla fine del
corso rilasciano dichiarazioni che trovano accoglienza solo in base alla
fama dell’istituzione stessa: bisogna dire che la maggior parte di
questi corsi sono "non credit", cioè non prevedono un iter
valutativo rigido e si concludono senza alcun diploma. Però ve ne sono
alcuni che rilasciano regolare diploma e una laurea valida a tutti gli
effetti. Ma se prescindiamo per un momento dal riconoscimento formale dell’iter
scolastico, l’efficacia la possiamo misurare sulla base di numerose
attestazioni positive che vengono dai frequentanti dei più vari corsi
online. Vi sarà ovviamente anche il deluso, e il suo parere non sarà
facilmente posto in linea, però in una realtà così giovane, è
comprensibile che vi siano anche dei fallimenti. Consoliamoci pensando
alla bassa percentuale di laureati che i nostri atenei sfornano rispetto
alle matricole e ai conseguenti sprechi per le famiglie e per lo stato.
Dalla
Open University alla Online University
Ma, volendo adottare un linguaggio
"accademico", quali sono le premesse storiche per l’introduzione
della formazione a distanza? Verso la metà del 1800, lo studio per
corrispondenza o da casa divenne una forma di educazione riconosciuta,
favorita dall’abbassarsi delle tariffe postali in Europa e negli Stati
Uniti: dispense e materiali stampati vennero spediti agli studenti che
così vennero messi in condizione di svolgere da casa gli esercizi
richiesti, per poi rispedirli con lo steso sistema ai loro docenti. La
cosa non era troppo immediata, ma eravamo alla prima generazione dell’educazione
a distanza. Bisogna anche aggiungere che, a volte, anche gli atti formali,
quelli che richiedono code interminabili alle segreterie, sono sbrigati
più velocemente, attraverso un’e-mail.
Con l’invenzione della radio, la trasmissione di contenuti educativi
trovò una forma di accelerazione notevolissima: radio, televisori,
videocassette e linee telefoniche vennero utilizzati da soli e in
combinazione per fornire un supporto educativo che abbattesse le barriere
geografiche: il nascere e il consolidarsi della Open University e delle
esperienze di educazione permanente e di università della terza età
(fine anni Sessanta) sia nel mondo anglosassone ( http://mcs.open.ac.uk/computing
), sia da noi: siamo alla seconda generazione dell’educazione a
distanza, che durerà appunto fino all’avvento della telematica e delle
reti di computer: resta quindi la televisione, diventata o sul punto di
diventare interattiva e la multimedialità supportata da internet. La
diffusione dell’educazione a distanza ha avuto successo anche in paesi
del Terzo Mondo, dove le distanze sono appunto enormi, con in Australia,
in Asia o in Africa: si stima che l’UNISA, università del Sud Africa,
conti oltre duecento mila iscritti in tutto il mondo.
Siamo quindi alle forme di interazione fornite in tempo reale e a
supporti che si avvalgono delle tecniche più moderne: la dispensa
cartacea diventa così ipertestuale, il corso è fatto anche di nastri,
audio e video, alla lettura si somma l’ascolto e la visione di
esperienze concrete, mentre suoni, video e animazioni corrono in supporto
dell’istruzione e dell’educazione: è la terza generazione, mentre è
già in marcia la quarta, che goderà del supporto di una maggiore
velocità della rete internet e della maggiore ampiezza di banda, che
consentirà anche lo scaricamento di immagini e di suoni, con attese meno
"epocale" rispetto ad oggi.

Come
ti erudisco il telepupo
Il primo passo è in genere la sottoscrizione, in
pratica l’accettazione di un "contratto formativo" che
porterà i contraenti ad un cammino che – opzionalmente - impegnerà,
come già detto, crediti formativi oppure sarà del tutto libero, salvo
dichiarazioni di partecipazione, ecc.
Così lo studente dovrà un po’ conformarsi al profilo che – per
esempio – ne tratteggia l’università dell’Idaho: http://www.uidaho.edu/evo/dist1.html.
Sintetizzo: primo compito dello studente è di imparare, dovrà perciò
dimostrare motivazione, capacità di organizzarsi, di analizzare i
contenuti e le informazioni da apprendere. Gli studenti infatti spesso
possiedono una famiglia, un lavoro e sono in età avanzata e devono
perciò saper intrecciare diverse aree della loro vita, e conciliarle nel
migliore dei modi. Spesso il corso è motivato da un lavoro migliore o da
un approfondimento culturale, senza tuttavia essere indotti a completare
un corso articolato. Gli studenti poi sono isolati, di frequente, e manca
loro quella competizione e quella spinta che a volte il gruppo infonde, e
quel conforto che il docente presente in carne ed ossa può fornire. C’è
poi il problema del retroterra culturale, spesso diverso tra docente ed
alunno che complica il processo conoscitivo.
Un contratto formativo serio ed esplicito può quindi fare da
"bussola" in momenti di incertezza e di sconforto.
Oltre al pacchetto di conoscenze, l’apprendimento a distanza non può
trascurare la figura di un alunno maturo perfettamente strutturato. In
effetti per il successo stesso delle iniziative in tale settore, occorre
che l’alunno approfondisca i suoi livelli di responsabilità, possieda
forti bisogni motivazionali, adegui un processo di auto stima che lo
conduca a completare i suoi impegni, abbia capacità di rapportarsi agli
altri, riesca a chiarire giorno per giorno a se stesso non solo il
processo di apprendimento ma anche i suoi contenuti, riaggiustando, via
via dove necessario, sia le ambizioni, sia gli sforzi. Come si vede,
niente di sovrumano, ma sono cose che bisogna avere come chiari
pre-requisiti, quando ci si pone alla tastiera e si sottoscrive un corso a
distanza.
E
il catalogo è questo…
Damigella, il catalogo è questo…, nel senso
che è un catalogo senza fine come quello di don Giovanni e che quando
avrò finito di scrivere la presente nota, si sarà incrementato di
qualche n buon punto percentuale. Proviamo più che altro a dare conto di
alcuni siti proponenti formazione a distanza, ormai conosciuti e famosi
quasi quanto la loro omologa sede in mattoni. Per completezza o per
aggiornamenti è possibile digitare "scholarship" o "distance
learning" nella casella di un autorevole motore di ricerca e si
verrà condotti a risultati sorprendenti, con l’attenzione ad un
fenomeno in espansione continua, quindi le molte risposte non sono tutte
parimenti autorevoli… )
Nettuno, Italia: una realtà in crescita, che interessa diverse sedi
universitarie, organizzate in "poli tecnologici". Il centro
nazionale di Roma coordina le attività didattiche e organizzative delle
università consorziate, la produzione delle lezioni e del materiale
didattico e gestisce la rete tv rai-sat Nettuno orientata alla ricerca.
"Network per l’università ovunque", questo è l’acronimo
di Nettuno, è promosso dal Ministero dell’Università e della ricerca
scientifica e tecnologica ed è un consorzio tra università e aziende
impegnate nella realizzazione di corsi di diploma universitari a distanza:
http://www.agora.stm.it/nettuno
e ad oggi ha attivato i seguenti diplomi universitari: ingegneria
informatica, ingegneria delle telecomunicazioni, ingegneria elettrica,
ingegneria elettronica, ingegneria meccanica, ingegneria logistica e della
produzione, economia e amministrazione delle imprese; da quest’anno
abbiamo anche i diplomi universitari per operatore dei beni culturali,
economia e gestione dei servizi turistici, sistemi informativi
territoriali, scienza della comunicazione. Le città interessate sono
Ancona, Bari, Bologna, Lecce, la Federico II e Alenia di Napoli, Parma,
Pisa (sede di Lucca), Torino (anche sedi Alessandria e Camerino), Trieste,
Ilva di Taranto e Centro ascolto Iveco.
Il consorzio Nettuno è collegato con dorsali europee ad alta velocità
che consentono comunicazioni veloci ed efficienti. Lo studente deve
munirsi di un videoregistratore, di un televisore con antenna satellitare
e decoder, di un computer con stampante e modem-fax e ovviamente di un
telefono. In tal modo l’interazione con il docente e anche con gli altri
sudenti è assicurata.
Urbana 98, nasce dal dipartimento di sociologia dell’università
di Milano (http://www.sociol.unimi.it):
è un progetto guidato dal prof. Guido Martinotti, con il supporto del
Centro di tecnologie per l’apprendimento (http://www.ctu.unimi.it)
ed è un corso che ha interessato 40 studenti muniti di un computer
modesto e di un videoregistratore. In questo modo Martinotti ha illustrato
a "MediaMente" il suo corso: "Esso si svolge in questo
modo: durante le ore canoniche di lezione, invece di andare in aula, (che
non avrò più) apro la "cattedra virtuale", mi siedo davanti al
calcolatore e mando la mia lezione di un ora, che è in parte preparata
prima, in parte composta di multimediale, vale a dire di immagini, di
pezzi di cassette televisive che abbiamo già inciso precedentemente, di
altri richiami. Alla fine dell'ora, ciascuno di questi cinquanta studenti
avrà la possibilità di interagire con me direttamente oppure di iniziare
una discussione tra di loro, all'interno del sito, oppure di lasciarmi dei
messaggi tramite posta elettronica. Io vedrò questi messaggi, reagirò
alle domande, rimanderò delle risposte. Io darò anche dei compiti da
svolgere, che mi verranno rimandati, poi li correggerò e darò delle
valutazioni. Tutto sarà, ovviamente, registrato, a favore di una
trasparenza totale di quello che avverrà durante il semestre."
Il software necessario non ha comportato ulteriori spese: siamo in
sociologia e non per nulla si nota l’accentuazione degli aspetti
inerenti la disciplina: il progetto si preoccupa di creare delle vere e
proprie "comunità virtuali di apprendimento", dove la
comunicazione non è "lineare" da uno a uno, né
"stellare", da uno a molti, ma "circolare", da molti a
molti. In ciò ha aiutato un software apposito, Firstclass 3.5, che ha
consentito di gestire la messaggistica in maniera mirata (e-mail,
newsgroup, chat), in bacheche elettroniche continuamente aggiornabili.
Prove periodiche da consegnare online, previo svegliarino da parte dei
tutor; videoconferenze o analisi di siti web collettive da fare a scadenze
periodiche; questionari da compilare online, e tesine finali da discutere
con lo stesso mezzo.
Non sei Martin Luther King, ma parimenti "hai un sogno"?
Learning on line risponde: "Ognuno di noi ha un sogno. Ognuno di noi
vorrebbe costruire la propria carriera su misura, ottenere il massimo dai
propri sforzi, ottimizzare i tempi per arrivare il prima possibile ad una
Laurea ed avviarsi così ad una vita sicura e senza compromessi."
"Per alcuni questo sogno è rimasto in un cassetto perché la vita
ha privilegiato altre scelte più vitali. Ora è il momento di riaprire
questo cassetto con l'aiuto di Learning on line che reinventa in anteprima
la formazione universitaria con lo scopo di assistere concretamente tutti
coloro che vogliono riprendere gli studi o che necessitano di un supporto
per conquistare l'ambita Laurea."
Se qualcuno desidera sperimentare uno dei numerosi
corsi di laurea disponibili, può direttamente compilare il modulo che
viene acquisito dal sito, e mette in atto le condizioni di un rapporto
virtuale, ma si spera proficuo.
Dopo il corso di laurea è possibile addirittura
accedere a dei master in economia, gestione ambiente, comunicazione, banca
e finanza, diritto tributario: così in breve tempo – massimo 12 mesi -
il professionista avrà modo di approfondire le proprie conoscenze:
"Il termine master, utilizzato particolarmente negli Stati Uniti per
identificare una specifica fase del processo formativo di un
individuo" si dichiara nel sito, "ha oggi assunto significati
differenti per identificare vari percorsi di specializzazione e corsi
formativi di breve durata ma molto concentrati. Così anche in Italia si
è andata progressivamente diffondendo la presenza di master, ossia di
percorsi post-laurea (o titoli equivalenti) di specializzazione
professionale. Nella formazione professionale lo studio a distanza,
con il metodo interattivo di Learning on line, si è dimostrato
particolarmente efficace ed idoneo per acquisire, in un tempo limitato,
quelle competenze pratiche necessarie per operare in settori in cui non
esistono percorsi formativi specifici."

The
Virtual Campus is here
Le dimensioni del fenomeno formazione in linea
nel mondo anglosassone sono ovviamente molto più vaste e articolate: si
va da corsi specialistici per diplomati, a corsi di specializzazione post
universitari, a corsi di formazione per anziani, ecc.
Il fenomeno è macroscopico, soprattutto in America, dove c’è
Phoenix, un’università privata con oltre 45 mila iscritti e 3 mila
laureati senza aver mai messo piede in un’aula. Sono studenti che
lavorano, che hanno più di 23 anni e che hanno un titolo di studio
spendibile a tutti gli effetti, anche se conquistato per via telematica (http://www.uophx.edu/online).
Niente beneficenza, niente sentimentalismi. C’è da pagare un conto e
spesso è salato, ma alla fine c’è anche un risultato e un
miglioramento nella carriera quasi assicurato. Certe prestazioni si pagano
volentieri. La Phoenix mette a disposizione testi aggiornati, 3500
riviste, oltre 4 milioni di saggi sui temi affrontai dai diversi corsi di
laurea. Poi è garantita l’assistenza, la fornitura dei sussidi
necessari, una adeguata presentazione nel mondo del lavoro.
Altro sito – tanto per confrontare le iniziative private con quelle
statali - sia pure in collegamento con tutte le istituzioni formative, è
quello della California Virtual University (http://www.california.edu
), una specie di super consorzio che raccoglie una settantina fra college
e università mettendo a disposizione di quanti vogliano usare modem e
monitor per studiare, qualcosa come 500 corsi. Non è che un esempio. Le
liste delle iniziative formative online in America è impossibile da
seguire: anche dal punto di vista grafico esiste come un tacito accordo
per mortificare la grafica, limitata spesso ai pulsanti colorati per la
navigazione. E’ colorata invece la home page della Golde Gate
university, CyberCampus (http://cybercourses.ggu.edu/demo_course/searchingdemo.html
), delle cui lezioni si può avere senza formalità un esempio. Colorata
è del pari la pagina di American Indian Spirituality (www.dialnsa.edu/c_sample/c1_class2.htm
), ricca anche di attestati di gratitudine e di affetto da parte di ex
allievi.
CONCLUSIONE
Le opportunità di apprendere in rete sono quindi molteplici e a quanto
è dato vedere sono destinate a crescere. Come per altre risorse
disponibili su internet, vi sono anche molteplici guide orientative, per
cui la persona desiderosa di apprendere ha davanti a sé una vasta gamma
di scelte, ed anche dei piccoli prontuari (faq, gruppi di discussione,
ecc.) su come contenersi per "suggere il meglio dalla vita"
cybernetica.
Sembra certo che internet possa consentire l’accesso a fonti
educative ad un numero crescente di persone, che possa farlo con
facilità, che possa consentirlo a costi minori rispetto alle agenzie
tradizionali. Per lo meno, tutto ciò, in prospettiva, appare una
certezza. Ma già da ora, nonostante la nota precarietà, internet è in
grado di esaudire queste richieste.


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