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Ho
mangiato pane e volpe
Le
regole d'oro per non essere truffati su internet sia quando si vende
che quando si compera
di Romolo
Pranzetti

51 - novembre 1999
Uno dei freni della
diffusione del commercio elettronico è indubbiamente il timore di
incappare in qualche truffa, perpetrata tramite un cattivo uso della
carta di credito. In effetti, c'è poco da stare allegri. Tali frodi
aumentano di pari passo con la diffusione delle vendite via internet,
non solo ai danni dei consumatori, ma anche degli stessi venditori.
Rinunciare a comprare o a vendere in rete? Mai! Soprattutto in Italia
e in Europa si va verso una crescita enorme del fenomeno, anche per
recuperare quel divario che ancora ci separa dagli Stati Uniti, dove,
peraltro si è accumulata proprio nell'ultimo biennio un'esperienza
notevole nel riconoscere, catalogare e sconfiggere le truffe online.
Il 1999 sarà per Europa ed Italia un anno di forte avanzamento verso
il decollo di quello che sarà il futuro del commercio elettronico, e
quindi l'argomento della sicurezza ci riguarda appieno.
Buchi nella rete
La carta di credito è lo strumento vincente fra i vari strumenti
conosciuti per concludere una transazione, ma purtroppo vi sono anche
possibilità di sottrarre numeri e quindi crediti in maniera
illegittima. Vi sono gruppi specializzati proprio nello scardinarne la
sicurezza e il rischio di ritrovarsi con un conto falcidiato
dall'ingordigia di persone fraudolente non fa proprio piacere. Così
vediamo associazioni di consumatori ma anche di venditori passare alla
riscossa, e prendere attivamente posizione. La filosofia di tali
interventi sottolinea che vendere o comprare in internet debba avere
lo stesso rischio potenziale di quando si acquista qualche cosa in un
qualsiasi supermercato.
Nel sito di InternetDay http://www.internetday.com/archives/060299.html
la signora Michelle M. Rahm, con esperienze professionali in settori
affini della vendita per corrispondenza e del controllo di qualità,
commerciante lei stessa in generi di un certo valore (tra cui
gioielli) via internet, si propone di mettere in guardia i suoi
colleghi commercianti dalle trappole dello "scam" (truffa):
ovviamente la finalità è soprattutto preventiva, infatti quello che
interessa è non perdere un oggetto di valore o un incasso che poi
recuperare costa caro. Diciamo allora che questo metodo preventivo si
articola in tre serie di accorgimenti: le misure da prendere per non
divenire vittima delle frodi effettuate con carta di credito, come
reagire nel deprecato caso che l'evento si verifichi e cosa fare in
caso di sospetto acquisto portato a termine in modo fraudolento.
Tre "Y" per la
sicurezza
Il primo consiglio della signora Rahm è quello di fare attenzione,
nell'accettazione di una carta di credito, alla procedura di AVS,
cioè di Address Verification Service, che permette di stabilire se
l'indirizzo fornito dall'acquirente è effettivamente corrispondente a
quello del possessore della carta di credito: la procedura deve
fornire una risposta con tre YYY (yes, yes, yes): il primo per
l'indirizzo, il secondo per il codice di avviamento postale, il terzo
per il corretto abbinamento dei due elementi.
Dopodiché si ottiene la risposta di "Transaction approved".
Ovviamente combinazioni diverse da YYY devono mettere in moto
successive verifiche, prima di avviare la transazione: non è detto
che ci sia la truffa in agguato, ma è meglio essere cauti. La cautela
non è mai troppa: anche in caso della procedura andata a buon fine
con YYY è bene fare ulteriori verifiche proprio perché gli stessi
truffatori sono a conoscenza delle fasi della procedura e sanno bene
quindi come aggirarla. Altri accorgimenti indispensabili diventano
allora quelli relativi alla corrispondenza esatta tra indirizzo
postale (che deve essere presente) e quello della carta di credito e
della eventuale e-mail: discordanze devono insospettire e portare ad
ulteriori verifiche.
Ma se nonostante tutte le cautele succede di incappare in una truffa?
Allora bisogna esagerare con la tenacia e non smettere di perseguire
ogni strada per stanare il truffatore. Nel caso di un ladro che abbia
utilizzato una carta di credito rubata, contattare la polizia e
denunciare il furto è il primo passo; chiamare tramite la banca di
emissione il proprietario legittimo della carta di credito è
senz'altro il secondo: è lui infatti ritenuto fino a questo momento
l'unica vittima del raggiro. Se il contatto è celere e positivo, in
lui si può avere un alleato prezioso, oltre che un testimone.
I segnali d'allarme che debbono insospettire il prudente venditore
sono per lo meno questi:
Insolito grosso acquisto di generi diffusi soprattutto fra giovani,
richiesta di spedizione ad indirizzo diverso dal possessore della
carta di credito;
Nomi in e-mail e in carta di credito differenti;
Indirizzi e-mail errati;
Richiesta di spedizione molto celere;
Ripetuti tentativi a vuoto di presentare un ordine;
Codice di risposta AVS diverso da YYY
Come consumatori
La situazione in Italia sta evolvendo molto rapidamente e presto i
problemi americani saranno anche i nostri. "I codici di condotta
per le vendite in rete" di Natasha Montanari, consulente legale
della Comunità europea, appaiono come un testo di riferimento valido,
pur nella loro essenzialità:
http://www.interlex.com/
. L'autrice individua alcuni aspetti che accomunano le esperienze di
"direct marketing" il quale "può essere definito come
una serie di strategie di vendita volte a fornire al consumatore tutte
le informazioni e opportunità della vendita a distanza". In tale
contesto i quadri di riferimento legislativi europei possono essere
quelli dei contratti negoziati a distanza, le regole sulla raccolta
dei dati personali e il contenuto dei messaggi commerciali. Sulla base
di tali riferimenti, sono sei in sostanza le accortezze che un
consumatore deve mettere in atto:
identificazione del venditore e contatto diretto;
scelta di non far divulgare i dati personali;
dettagliate informazioni da acquisire presso il venditore riguardo
alle strategie di vendita;
garanzia contro lo spamming commerciale;
riferimento ad eventuali organi di autoregolamentazione.
Quelli che per ora abbiamo fornito sono consigli generici, basati
sull'esperienza straniera, americana soprattutto, ma che possono
essere buoni spunti di riflessioni per quando decollerà
effettivamente questo tipo di attività anche nel nostro paese.
Un primo suggerimento riguarda la cautela - già peraltro diffusa nel
nostro paese - a non dare il numero di carta di credito al primo
venuto. Quando comunichiamo un dato via internet, in via normale,
dobbiamo immaginare che esso viaggi sulla rete come fosse una
cartolina: in effetti occorre che il navigatore ci avverta (lucchetto
chiuso nella barra di stato) che siamo in una connessione sicura e che
quindi il nostro numero di carta di credito viaggi criptato; inoltre
è indispensabile che il sito e la società da noi privilegiati
meritino la nostra fiducia.
Che il sito sia sicuro, sarà la prima cosa ci verrà dichiarata dai
gestori stessi, ma di solito è bene chiedere chiarimenti sugli
algoritmi di criptazione utilizzati e sulle tecnologie approntate per
favorire la sicurezza. Alcuni siti hanno messo degli
"opuscoli" elettronici online per consigliare il cliente su
come contenersi per non rischiare più di tanto: alcuni riguardano la
sicurezza di internet in generale e quindi anche quella dei pagamenti:
i consigli vanno quindi dall'evitare di prendere virus da siti poco
raccomandabili, a quello di non aprire file offerti da sconosciuti.
Alcuni manuali mettono in guardia in maniera specifica proprio dalle
frodi nel commercio elettronico. Ne diamo tre esempi, perché ci
sembrano autorevoli e al tempo stesso comprensibili e concreti:
Shop Safely Online, pubblicato nel luglio 1998 da:
http://www.ftc.gov/bcp/conline/pubs/online/cybrsmrt.htm
Riassume in tre principali accorgimenti la sicurezza della navigazione
e dell'acquisto: Easy as ABC, dove:
A è l'iniziale di About me (cosa vuole l'azienda da me);
B di Benefits (a chi giovano le informazioni?);
C di Choises (devo o no dare certe informazioni?).
La brochure prosegue dando consigli pratici ed è firmata da Ameriocan
Express Company.
Guide to Online Payments:
http://www.ftc.gov/bcp/menu-internet.htm
Percorre la serie di consigli in tre tappe principali: un nuovo modo
di pagare, pagare sicuro, correzione immediata di problemi ed errori.
Ovviamente alcuni dei suggerimenti e riferimenti sono specifici per le
condizioni legislative americane, tuttavia l'insieme delle
informazioni fornite può essere prezioso anche da noi.
Infine CatalogCity
http://www.catalogcity.com/
Permette la consultazione di un manuale apposito per evitare le frodi,
da scaricare previa sottoscrizione gratuita.
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